ANELANTE

SABATO 19 NOVEMBRE 2016
ASTI | TEATRO ALFIERI | ORE 21.00

di Antonio Rezza e Flavia Mastrella

 Anelante,  è uno spettacolo collettivo: vede in scena oltre ad Antonio Rezza altri quattro attori-performer, impegnati a frugare tra argomenti che vanno dalla matematica al sesso, dalla religione alla famiglia, dalla politica alla morte e alla psicanalisi, in un continuo fluire di voci, vocine, variazioni, allitterazioni, cortocircuiti logico-semantici  come sempre negli spettacoli del duo Rezzamastrella.

In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella. Non c’è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile l’adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni.
Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi, perdizione e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l’oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale.

Flavia Mastrella / Antonio Rezza

Ci si piega troppo spesso con l’assurdo dietro, e si fanno i conti dei traumi passati. Così l’essere inferiore cerca conforto nell’impegno civile. E con la morte altrui ritorna l’amor proprio. Tra balli, feste orientali, lutti premeditati ci si libera della solidarietà, pratica aziendale che genera profitto. Anche la cultura con gli occhiali piega il culo. Chi legge un libro è costretto a stare zitto da chi scrive, chi legge compra il suo silenzio, chi compra un libro fomenta e capovolge l’omertà. Ma con la mamma biologica la partita è persa: pelle della sua pelle ma fine della tua.

Antonio

Addio terza dimensione. Esplode il luogo comune, i viventi non si accorgono di essere prigionieri di un monitor, vecchi e giovani, spossati dal desiderio di emergere, ritrovano nel reinventarsi la spietatezza dell’infanzia e la malvagità dell’adulto. L’Anelante vive confinato tra le muraglie, chiuso nel recinto, senza sporgersi, pretende di conoscere il mondo, lo fa per non accorgersi della vuotezza che gli riempie la vita.
Disposto a tutto, per sostenere la gerarchia di sempre usa i sistemi virtuali di cui si è impadronito.

Flavia

“Di cosa si parla? Di Freud e le sue teorie o di grandi matematici o dell’attualità; e si ride, paghi di aver partecipato a una festa dove intelligenza, ironia, follia  divertimento convivono sotto l’ala della libertà”
M. Poli, Corriere della Sera

“Anelante ci parla di noi, di cosa siamo, della bieca e un po’ ottusa sostanza carnale di cui siamo fatti (…) È impressionante la padronanza con cui (Rezza) governa quel caos organizzato, senza mai perderne il controllo.  E il suo furore iconoclasta non ha un attimo di cedimento, mantiene la stessa acre tensione fino alla fine.”
R. Palazzi, Il Sole 24 ore

  • con Antonio Rezza
    e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio,
    Chiara A. Perrini, Enzo Di Norscia
  • (mai) scritto da Antonio Rezza
    habitat di Flavia Mastrella
  • assistente alla creazione Massimo Camilli
    disegno luci Mattia Vigo
    organizzazione Stefania Saltarelli
    macchinista Andrea Zanarini
  • Produzione RezzaMastrella – Fondazione TPE – TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello

ph. G. Mazzi