2018/2019 | ROBERTA VA SULLA LUNA | Cuocolo/Bosetti

Quest’ultimo lavoro ROBERTA VA SULLA LUNA, ha iniziato ad annunciarsi dopo aver trovato
nel magazzino di casa delle vecchie riviste. Un’edizione speciale di OGGI che celebrava con foto a colori, rare per quell’epoca, l’allunaggio dell’Apollo 11, nel Mare della Tranquillità.
Luna, Mare, Tranquillità suonava promettente.

Siamo lì seduti con questo titolo in testa ROBERTA VA SULLA LUNA, un po’ di libri nuovi che toccano tangenzialmente l’argomento, le foto del giornale, e io mi alzo e prendo un libro dalla libreria e prima di iniziare a sfogliarlo da questo cade a terra una cartolina. Una cartolina di 40 anni prima, dimenticata da tempo, che arriva da Huston e ha l’immagine della luna.
ROBERTA VA SULLA LUNA. Perché? mi chiedo, e poi salta fuori questa cartolina.
Non sapevo neanche di averla. Eppure era lì. Sono cose che danno da pensare.
Le coincidenze dico. Prendi un libro, quel libro di poesie che non a caso si intitola
Dalla vita degli oggetti e salta fuori questa cartolina comprata e spedita dalla base Nasa
di Huston quarant’anni prima. Quell’immagine deve aver fatto scattare qualcosa dentro di me perché quando dieci minuti dopo mi alzai dal divano rosso per andarmi a fumare una sigaretta di colpo mi venne in mente quella sera.
Era l’estate del 1969 e l’Apollo viaggiava verso la Luna.
– La vedi la Luna? mi chiede mia madre

Quando iniziamo a pensare uno spettacolo, il nostro tavolo si riempie pian piano di cose. Il settimanale ritrovato, la cartolina smarrita e poi libri molti e diversi, piccoli oggetti. E intanto spero proprio che queste cose possano un giorno fondersi, mescolarsi – forse la parola esatta è condensarsi- in qualcosa di significativo.
Che bella parola significativo.

Tornando a noi. L’episodio della cartolina misteriosamente ritrovata e il ricordo di quella sera con mia madre a vedere l’allunaggio ci aveva messo su una pista. Come sempre qualcosa riemerge, lentamente, quasi non lo sai, emerge e si scontra con altre cose che in quel momento stai facendo: l’arrivo di Nuvola, un cane che porta il nome di qualcosa che sta in aria, la fine della depressione, la lettura di tante cose Le Illusioni Perdute di Balzac, Jerry Seinfeld, lo studio di due opere di Joseph Beyus.
In pratica, cose che non c’entrano niente e che poi nello spettacolo nessuno vede ma che danno spinte inaspettate: lieviti vari.

Bisognerebbe mettere i fatti in ordine.
Proprio nei giorni in cui era comparso sul cammino della nostra ispirazione il video della performance di Beyus: “How to explain pictures to a dead hare”, vedemmo un coniglio selvatico vivo.

Da qualche mese ci gira in testa l’idea della luna. Un viaggio sulla luna, o dalla luna, questo non è ancora ben chiaro.
Ci siamo forse innamorati del titolo: ROBERTA VA SULLA LUNA
Oppure, ed è più probabile, qualcosa sulla terra non ci convince.

ROBERTA VA SULLA LUNA, continua e sviluppa il lavoro di Interior Sites Project.
Si parte dall’autobiografia, da quello che succede nella nostra vita per toccare la vita di tutti.
Questo nuovo lavoro è anche una riflessione su come teatro e vita, attore e personaggio, realtà e finzione si sovrappongano.
La luna diventa uno sguardo differente sulla realtà. La realtà come un insieme di punti di vista.
Si tratta, prima di decollare per lontani emisferi di notare davvero ciò che i nostri occhi hanno già visto.
Uno spettacolo lunare saldamente ancorato a terra dove la scrittura sceglie di abdicare
al racconto a favore di un dispositivo in grado di parlare della realtà.
Un’ attitudine lunare e performativa.
Cuocolo/Bosetti

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ROBERTA VA SULLA LUNA | How to explain theatre to a living dog
14esima parte di Interior Sites Project
di e con Roberta Bosetti e Renato Cuocolo
e il cane Nuvola
produzione Cuocolo/Bosetti IRAA Theatre, Teatro di Dioniso

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Nicoletta Scrivo | Teatro di Dioniso
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